Una bella notizia

Come crearsi una bella notizia inesistente, ovvero come farsi un film.
Secondo Rossi oltre 200.000 irregolari (quasi tutte collaboratici familiari) avrebbero, attraverso la sanatoria, acquistato dignità sociale, oltre a contribuire alla ricchezza del paese e pagare le tasse.
Lontano dalla realtà, lontano dagli uffici che si occupano della regolarizzazione, Rossi crede o vorrebbe credere che sia così. Ma così non è.
Sorvoliamo sullo scopo dell ministro Bellanova di dare braccia all’agricoltura per raccolte estive che ormai sono in fase di conclusione (sarebbe stato più corretto e utile gestire, semplificare e potenziare le procedure di flussi per lavoratori stagionali).
Andiamo quindi alle 170.000 collaboratrici familiari (badanti). La maggior parte sono uomini. Stanno spendendo ognuno una bella cifretta: soldi per agenzie, soldi per finti datori di lavoro (di solito connazionali), soldi per accreditare finti alloggi, soldi per lo Stato. Ottenuta in tal modo dispendioso la regolarizzazione tutti i finti contratti spariranno, nessuno di essi farà il badante e tutti resteranno invece a fare il loro attuale lavoro a nero (nel migliore dei casi), non cambiando certo di molto la loro vita.
In cambio lo Stato, che pure incasserà qualche soldo durante la procedura di sanatoria, non otterrà nessuna emersione effettiva di lavoro nero e nessun beneficio per le tasse.
Nel frattempo si è continuato a far credere a chi è costretto a entrare irregolarmente in Italia che va bene così, prima o poi una sanatoria sistemerà le cose.
Meglio sarebbe stabilire percorsi regolari e controllati e poi non fare mai più una sanatoria.
Infine taccio sulla pervicacia con cui, a destra e a sinistra, si fa del problema dell’immigrazione un argomento di propaganda politica invece che di politica del lavoro. Sempre che Rossi si possa considerare di sinistra.

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