Canapone

Giani Canapone
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Eugenio Giani, candidato alla presidenza della Regione Toscana, è un personaggio molto interessante e per certi versi originale.

Una carriera apparentemente esemplare, dal PSI craxiano al PD renziano, ma tesa più a collezionare presidenze che ad amministrare, nonostante sia stato assessore a Firenze, dove si è occupato con efficacia solo di Sport, cioè della Fiorentina.
Un uomo di rappresentanza (senza offesa), non certo un legislatore o un governante.
La sua figura politica mi richiama alla memoria un granduca come Leopoldo II, detto Canapone per la gran massa di capelli grigi che gli incorniciava il volto.
Se vogliamo ci sono anche delle somiglianze fisiche.

Leopoldo aveva un carattere mite ma incapace di iniziative. Nel tumulto della politica rimase indeciso tra la volontà di essere un governante libero da condizionamenti e i legami inscindibili con la casa d’Austria, ai cui diktat generalmente si piegò. Era indeciso anche tra liberalismo e conservatorismo ma in realtà fece governare i suoi ministri che per fortuna furono abbastanza oculati. Conosciuto per il comportamento informale, benevolo e paternalistico, accettò però che gli austriaci reprimessero nel sangue i moti di Livorno. Era anche molto bigotto e vanitoso.
Fu un appassionato della Toscana, della sua natura e della sua Storia, senza che questo diventasse mai un elemento di azione politica. Fu soprattutto un uomo “statico” incapace di gestire i momenti critici.

Eugenio Giani, anch’egli “uomo statico” e pedante, diventato candidato più che altro con una tenace guerra di posizione (il male minore sempre al posto giusto), forse alla fine riuscirà a fatica a diventare “governatore”, seppure con il marchio del “vecchio”, riferito più all’aspetto politico che all’età.
Sembra diviso tra la fedeltà all’attuale PD e quella a Renzi, tra un progressismo di maniera e un conservatorismo conformista nei fatti.
E’ l’uomo di rappresentanza di un progetto nato vecchio, che consiste nel conservare politicamente tutto così com’è, magari cercando di cristallizzare la situazione mediante l’autonomia differenziata.
Sarà bisognoso di qualcuno che governi mentre lui inizierà, anzi continuerà, il suo tour fatto di inaugurazioni, convegni, visite, premiazioni, tuffi in Arno, strette di mano e rinfreschi.
Nel frattempo alterna eruditi aneddoti storici, pensierini politicamente corretti e gaffe micidiali.
Saprà barcamenarsi, al contrario di Canapone che perse il posto, nel pericoloso tumulto delle ultime settimane elettorali?

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